Civita di Bagnoregio
Civita di Bagnoregio è una frazione di Bagnoregio, attraversando il ponte esclusivamente pedonale (l’accesso è a pagamento) si raggiunge Civita di Bagnoregio, il borgo più antico che svetta su un promontorio tufaceo. Verdi valli e creste bianche argillose scolpite dall’acqua e dal vento accompagnano la vista mentre si percorre il ponte e l’incantevole atmosfera che regala la valle circostante, detta Valle dei Calanchi, la rende unica nel suo genere.
Civita nota come “la città che muore” così come venne definita dallo scrittore e critico italiano, originario di queste terra, Bonaventura Tecchi: “Ed è rimasta un attimo così, lieta e pensosa, contro quello sfondo balenante di scrimi bianchi e di abissi paurosi, come se la bellezza di un viso di donna che scende nel cuore di un uomo sia veramente una delle cose più dure a morire in questa breve, fuggevole vita.”
Lo sperone su cui poggia si sta piano piano erodendo a causa dei due torrenti sottostanti, delle piogge e del vento. Questo senso di fragilità si percepisce dalla cedevolezza del tufo e dalla continua trasformazione dei calanchi che progressivamente si restringono e assumono nuove forme, nuovi riflessi quando illuminati dai raggi del sole o dal chiarore della luna.
Nonostante la frase malinconica di “città che muore” è un luogo dove tutto parla di vita. Civita vive, vive grazie alla caparbietà degli abitanti e grazie alle attività dedicate ai numerosi turisti provenienti da ogni parte del mondo. Civita, questa perla bianca dei calanchi, offre una scenografia naturale di rara bellezza sfondo di moltissimi film e spot pubblicitari.
ORVIETO
Il duomo, il Pozzo di San Patrizio, Pozzo della Cava, Palazzo del Popolo, Museo Etrusco e Orvieto Underground.
BAGNAIA
Villa Lante a Bagnaia, l’Abbazia Cistercense e Palazzo Pamphilj a San Martino al Cimino.
BOMARZO
Il Sacro Bosco che ospita il noto Parco dei mostri e a poca distanza le cascate di Chia, definite anche cascate di fosso Castello poiché formatesi dall’omonimo torrente Castello. Furono scena del film “Il vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini che proprio nella torre di Chia, a pochi passi dalla cascata, trovò dimora negli ultimi anni della sua vita.
CELLENO, IL BORGO FANTASMA
Da piazza del Mercato, ai piedi dell’antica Celleno, si raggiunge il borgo attraverso la salita di via del Ponte e oltrepassando Porta Vecchia si scorge la piazza del paese, piazza del Comune, antico cuore pulsante di Celleno. Il cartello che indica “Benvenuti nel Borgo Fantasma” preannuncia lo scenario spettrale del borgo diruto: il Campanile di San Donato, il rudere della ex chiesa di San Carlo, la chiesa parrocchiale di San Donato e l’edificio meglio conservato, il Castello Orsini.
Celleno vecchio, borgo fantasma al tramonto